Mauro Bubbico, 08 aprile 2011, ore 14:00

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Rappresentazioni antiche.
Callisto Ciccolini, Pianta Città di Urbino patria di Raffaello Sanzio, 1874

Si è inaugurata sabato 9 aprile alle ore 11, presso la Casa Natale di Raffaello, Urbino walk in progress, una mostra laboratorio sulla rappresentazione della città. L'esposizione, si svolge a conclusione di circa due anni di lavoro e presenta i risultati di una ricerca e un metodo d'indagine interdisciplinare che permette di condividere le conoscenze e realizzare qualcosa di veramente utile.

Al tempo della cartografia digitale, di Google Maps e Google Earth, dei navigatori satellitari, delle carte interattive, ha ancora senso concentrarsi sull'organizzazione delle informazioni in una carta da viaggio?
Come spiega Luciano Perondi1, il progettista deve mirare al coinvolgimento nel processo progettuale mediante analisi esplorative, indagini etnografiche e ricerche descrittive. Le attività di documentazione e riflessione vanno affrontate con un approccio multidisciplinare. Le competenze del progettista hanno un limite, da sole non bastano: occorre mettere a punto un sistema con alla base linguaggio e modalità condivise per accedere a informazioni più specialistiche che fanno riferimento alla semiotica, alla psicologia cognitiva, alle neuroscienze, all'antropologia e all'archeologia.
Queste modalità, insieme, costituiscono l'approccio adottato per una progettazione intesa come costruzione di esperimenti, basata sulla realizzazione di una serie di prototipi con variazioni di effetti che verranno testati con il pubblico della mostra per verificare i risultati della ricerca e raccogliere i suggerimenti per la ridefinizione del progetto. Il fine è quello di raggiungere la massima comprensibilità per l'utente e individuare una pratica progettuale partecipata in cui il vero cliente del progetto sono le persone che lo useranno, non l'azienda che lo commissiona. Il pensiero va al metodo viennese di Otto Neurath e agli esperimenti di architettura partecipata di Giancarlo De Carlo.

La cartografia è un settore molto particolare dell'information design. In tutta la cartografia è presente una forte componente simbolica e la ricerca di una sintesi funzionale non manca mai.
Lo scopo della carta è la restituzione-organizzazione delle informazioni collegate a una certa posizione di spazio. La carta deve orientare il lettore non solo nei suoi movimenti, ma anche nella selezione delle informazioni.
Una carta è un documento che permette di prendere decisioni anche a molta distanza dal luogo a cui si riferisce. È un modo particolare di organizzare la conoscenza, che trova nelle nuove tecnologie gli strumenti giusti per accrescere le sue potenzialità.
Progetto Grafico n.12/13

Oggi il rapporto del turista con il luogo da visitare è fortemente filtrato dall'immagine che ne danno i media attraverso cui si fa un’idea osservando e scegliendo, comodamente da casa, sempre più le città antiche. I paesaggi, i monumenti, le tradizioni sono visti come cadaveri imbellettati, segni di un mondo che non è più; una volta sul posto, poi, le guide audio, la tecnologia touch-screen, gli ologrammi, spesso utlilizzati più per sostituirsi ai sensi che come semplici mezzi di ulteriore approfondimento, accentuano il senso di claustrofobia da prigionieri della rete e impongono un percorso unidirezionale che non aiuta a vivere una esperienza affettiva e creativa con i contesti territoriali.
Urbino walk in progress, oltre a contribuire a formare l'identità della città, offre spunti per una riflessione sullo spazio cittadino della contemporaneità e apre nuovi spazi di pensiero, di riflessione e, su un piano simbolico, aiuta a disegnare una mappa collettiva di visioni in grado di incidere sul nostro rapporto con le cose e con gli altri.

 

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Interviste e mappe mentali.
Strutture ricorrenti: a croce, a stella, lineari.

 

La mostra
La mostra è strutturata in tre parti distinte ma collegate, che creano un percorso esplicativo e interattivo per far relazionare i visitatori all'argomento trattato. La prima parte propone la ricerca storica e l'evoluzione della città di Urbino, nella seconda si analizza la percezione della città da parte di abitanti, studenti e turisti che vivono la città, la terza mostra le scelte effettuate e le cartografie proposte dal gruppo di studio di Officina santa Chiara. La mostra non vuole avere solo funzione espositiva del progetto svolto, ma ambisce a diventare essa stessa strumento di studio e ricerca interattiva.
Nel percorso espositivo verrà richiesto ai visitatori di disegnare le proprie mappe mentali e di scegliere la mappa che più preferiscono tra quelle proposte, inviando i propri commenti al gruppo di lavoro. Inoltre sarà presente un'installazione con una mappa muta sulla quale i visitatori potranno contribuire alla "ricostruzione" della città, posizionando i propri punti di riferimento: monitorando gli spostamenti e le preferenze delle persone è infatti possibile ricavarne dati utili al miglioramento delle mappe stesse.

Il Progetto "Cartografia della città di Urbino" è stato sviluppato (e continua il suo processo di sviluppo) da un gruppo di lavoro del Laboratorio di ricerca, progettazione e sviluppo Officina santa Chiara dell'Isia di Urbino, a cui hanno partecipato Luciano Perondi (referente), Alice Polenghi (tutor), Davide Belotti, Massimo Cardinali (studenti).

urbinowalkinprogress.wordpress.com

1. Luciano Perondi, Persone e cose. Ipotesi per uno spazio neutro tra teoria, ricerca e pratica progettuale in Progetto Grafico, n.17


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Sono stati individuati gruppi di variabili attorno a cui organizzare il lavoro. I problemi esaminati riguardano prevalentemente il rapporto di contrasto tra gli elementi. Variando il contrasto tra strade e sfondo, e quello tra strade principali e secondarie, si può dare maggiore o minore importanza ad esempio alle vie principali piuttosto che alle altre.

Anche landmark ed edifici storici si possono rappresentare con diverse modalità. Dalle prove, risulta che gli edifici rappresentati in assonometria sono efficaci a dimensioni più grandi (A3), mentre per dimensioni ridotte è più leggibile una rappresentazione bidimensionale.

 

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Un esempio delle mappe già in una prima fase sottoposte ai fruitori. (PG)

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Questa carta si dimostra efficace nella maggior parte dei casi, ma si sono rivelati in varia misura punti critici con soggetti dicromatici. (PG)

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