
Scivola sulle parole emozionate di Nino De Natale, che ci ha suonato insieme e per la durata di un pezzo evade dalla trincea del mixer e prende posto dietro ai piatti; riaffiora dal pozzo di insolite tonalità basse in cui si cala, per lo stesso pezzo, Serena Renna; ondeggia sulle corde a cui si aggrappa forte la voce di Ugo Bezzi il ricordo di Paolo Pecoriello. Brucia, lo spirito di Paolo, soprattutto nell'interpretazione de La Scentifica: è alcol etilico su quei tizzoni ardenti che sono le chitarre di Andrea e Valerio, il basso di Raffaele, la batteria di Simon.
Sono loro ad avercelo restituito, Piko, dieci anni dopo, in splendida forma. Per nulla invecchiato: la prova provata che non trattavasi di meteora a falciare il cielo di una notte, piuttosto di stella destinata a brillare a lungo in un angolo nascosto. Valerio lo dice: con l'omaggio, c'è l'auspicio che i tanti giovani musicisti in giornata alternatisi sul palco recuperino quelle canzoni, riscoprano una produzione ben curata nelle liriche, nelle melodie, negli arrangiamenti, la studino, la difendano dal tempo, dall'oblio. La proteggano.
E il concerto continua; e la musica avvolge gli spettatori; e Andrea con la voce precisa e mai rigida ritrova melodie da passare di bocca in bocca. Gli riesce il miracolo: è tramite e interprete, è passato e presente.
Siamo a luglio, ma al Campo scuola di Potenza l'aria è fresca. Dire che La Scentifica, con le canzoni di Piko, la riscalda, sarebbe futile retorica. Che lassù qualcuno ghigni contento e soddisfatto, nemmeno è dato da sapere. Ma che qui, ora, si sta celebrando un concerto onesto, sincero, emozionante, è fatto certo, che nessuno potrà negare.
Paolo Massimo Pecoriello (1964–2001) detto Piko, artista potentino, sin dall'adolescenza scrive canzoni e poesie, disegna, dipinge, suona la chitarra. Nel 1994 pubblica con i Dalfango un ep autoprodotto con il nome Fatù, registrato a Roma all'Università della Musica in collaborazione, per le musiche e gli arrangiamenti, con il chitarrista Simone Sello che attualmente collabora con Vasco Rossi. Si trasferisce poi, con la compagna, in Germania dove prosegue, non senza difficoltà, la sua attività di cantautore e pittore. Persi di vista i musicisti romani, Piko dalla Germania viaggia spesso verso Bologna e Potenza, dove rimette insieme i Dalfango con Antonio Bruno e Nino De Natale (che invece viaggiano spesso nella direzione contraria). Nel progetto Dalfango si alternano in diverse fasi Giorgio Bruno, Gianluca Guarino, Pierluigi Delle Noci, Antonello Quaglietta. Nel 1997 un'etichetta discografica tedesca, la Ppm, offre a Piko e ai Dalfango la possibilità di incidere e pubblicare il secondo album Essere umano.
Il 21 luglio 2011, a circa dieci anni dalla scomparsa, la band potentina La Scentifica, insieme ad alcuni ospiti, ha voluto ricordarlo reinterpretando le sue canzoni durante la prima serata del BMN Live Festival, al Campo scuola di Potenza.