L'illuminazione di san Rocco

Il futuro dell’illuminazione è il led, mi disse un ventennio fa il mio grande fratello emigrante a Milano degli anni ’70, dipendente Philips-Italia settore luce. Da piccolo fratello, anche non capendo una mazza di cosa stesse parlando, gli diedi credito immediatamente. Ora il led è fra noi, sopra di noi, ci illumina d’immenso. A led è la lampada da 3 watt sul comodino per leggere a letto, verso sera, come al chiaro di luna. Il futuro dell’illuminazione è luminoso, sostenibile, ecologico, elettronico.
Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su FacebookCarri amati

Per la patronale ricorrenza, ogni anno, la partenza del carro trionfale di san Rocco dalla piazzetta della chiesa dei Cappuccini a Montescaglioso è prevista alle ore 19.30 del 20 agosto come da programma. Puntualmente però, parte in ritardo, alle 20 o alle 20.30, che è l’orario giusto, perché la luce del sole si spegne e si accendono quelle del carro che lo illuminano a giorno e fanno un'altra differenza con il carro materano della Madonna della Bruna, che invece ne è completamente privo, imbrunito, e tanto è illuminato san Rocco dalla potenza dei led che nelle foto è facile beccare il controluce.
Quando l’auriga lancia il segnale con lo scocchio di due baci ai cavalli agli attacchi, una massa di energia muscolare naturale si sprigiona per mettere in moto la magica festa del carro che alla discesa dei cappuccini inizia l’attraversamento delle principali vie della città in tutta la sua bellezza, splendente come l’arcobaleno dopo una pioggia estiva.
Storie di finali e di finalisti

Eccoci. Siamo rimasti in tre. Manca un’ora e mezzo alla finale di Arezzo Wave Basilicata. Entriamo nella sala Piko e Aris, che suona le percussioni nella Sit band che accompagna Alea, è alla batteria. Ci dicono che in realtà è lì a giocherellare e sfogarsi già da un bel po’. Poi qualcuno si aggiunge al piano, così lui continua a giocherellare, ma stavolta al microfono. E canta anche bene, oltre a essere un provetto ballerino di reggae music. Vado a farmi un giro. Quando torniamo trovo nuovamente lui, stavolta con Pasquale, il trombettista della band, che guarda un vecchissimo video su youtube: James Brown al Teatro 10 di Cinecittà. Storia. Cercano di imitarne lo stile e i movimenti e c’è da dire che il risultato non è neanche poi così fallimentare.
1 commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su FacebookLa musica non è morta, non qui

Da Mutonia al Cecilia il rock'n'roll viaggia e il sound lucano ci culla.
Storie di check, chiacchiere e birra
La sala Piko del Cecilia mi ha sempre affascinato. E non necessariamente per il fatto che si lega a una storia o perché sono la solita superfan dei luoghi intimi e raccolti, ma perché è uno dei pochi posti in cui qualunque tipo di band ci suoni non ti sembra fuori posto. Conosciamo molti music club, posti o locali in cui vai a sentire gruppi pop-rock o jazz o dj-set di elettronica e in cui sarebbe fuori contesto un live etno-folk o una rap battle. Mentre qui, nonostante ci sia venuta spessissimo, per la prima volta oggi noto questa cosa.
El Capro

El Capro falcetto-diavoletto congiunge il carnevale di San Constantino Albanese e il rito del falcetto di San Giorgio Lucano. È la sintesi di tutti i carnevali della Basilicata. Rappresenta il mascheramento dell'azione del mietere: i mietitori si comportano come se l'operazione fosse in realtà una battuta di caccia al capro. Il titolo del manifesto è una strofa della Canzone della Rabata, anonima testimonianza letteraria di dolore e di ribellione, di rampogna e di minaccia.
Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su FacebookSe hai bisogno, dimmelo

Le miniere a cielo aperto, le infinite potenzialità narrative nascoste nei piccoli centri di provincia hanno trovato un loro esploratore in Peppe Lomonaco, un appassionato di storie di gente comune che ha raccolto una sessantina di interviste di persone nate o residenti nel suo paese, Montescaglioso. Il frutto della sua ricerca è confluito nella raccolta intitolata Se hai bisogno, dimmelo. Il titolo, estrapolato da una delle testimonianze, vuole evidenziare il clima comunitario e solidaristico in cui quelle vite si sono svolte e, nello stesso tempo, dar conto del tono colloquiale che caratterizza la raccolta.
Per quanto riguarda il mestiere o professione, abbiamo la seguente situazione: cinque agricoltori, nove artigiani, due braccianti, due commercianti, un docente universitario, un frate missionario, un impiegato, due imprenditori, due insegnanti, ventiquattro operai, un pastore, un sindacalista, due tecnici e tre trasportatori. Tali qualifiche si riferiscono a quella che è stata l'attività prevalente – tutti hanno fatto mediamente due o tre altri lavori – mentre adesso moltissimi sono pensionati.
Devozione&guarigione

La salute è uno stato precario che non promette niente di buono.
Guido Ceronetti
Duecentodue euro per una visita cardiologica completa, trecentonovantunomilacentoventisettevecchielire, all’ospedale di San Carlo, intramoenia, visita allergologica centoquaranta euro all’ospedale della Madonna delle Grazie, crema lenitiva trentanoveuro farmacia Santospirito, viaggio a Medjugorje euro trecentosettantotto, totale eguale il costo di trenta secondi di fuochi pirotecnici di fattura italiana scoppiati in un botto.
Guarire costa un occhio, per modo di dire, fra medici e medicine.
San Rocco da taumaturgo, guariva gratis; non lo faceva per soldi ma per amore.
Storie parallele

Non è stato in silenzio: Paolo Verri ha solo lasciato che un altro uomo e un'altra storia raccontassero quello che sta succedendo oggi a Matera, inghiottendo le parole che non poteva pronunciare, sperando fino all'ultimo che qualcosa cambiasse.
Il probabile addio del direttore che si sta consumando in queste ore è stato già palpabile una settimana fa, la mattina del 3 ottobre, quando, in un incontro senza telecamere, senza microfoni e senza tweet – tranne quei pochi dello stesso Verri che riletti ora hanno l'eloquenza di una sentenza –, alla presenza del sindaco De Ruggieri, Mauro Berruto è stato invitato a tenere una lezione su come si costruisce una squadra affiatata, determinata e coesa per centrare l'obiettivo. Insomma, quello che dovrebbe fare Matera e che ha in parte già fatto per raggiungere il primo, difficile traguardo.
San Rocco, il cane e il pane


Il mondo sussiste per l’intelligenza del cane.
Zarathustra nell’Avesta, testo sacro della religione mazdeista
Beati i costruttori di pane.
In tutta l’iconografia san Rocco, tranne in una immagine che adesso non ricordo, è rappresentato con il cane Oreste o Reste; preferisco Reste, che fa più Rex ma evoca anche Rusty di Rin Tin tin e non ha niente a che fare con lo sdolcinato Lassie, i due cani della nostra infanzia che hanno allevato la nostra fantasia in bianco e nero.
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La Rabata è tutta ruvinata
Andiamo facendo o frate o frate.
Promettono le strade e le latrine
Poi fanno le chiazzette a l'assassine.
Adda fernesce sta cuccagne
E se non ce volite sta
Le mazzate hann'a' cammina.
Ce chiammeno zulù e beduine
Ca nuie mangiamme assieme le galline.
Int'a' Rabata non ce so signore
Nun c'è Turati né Santoro
Nuie simme a' mamma d'a' bellezza
Nun simme né trifugghie e neanche avezza.
Voi che fate l'intelligente
Non capite proprio niente.
Se non fosse pe' li cafoni
Ve mangiassive li cuglioni.