5 e 6 agosto 2011
Montescaglioso, Mt
Abbazia di S. Angelo.
Venerdì 5 agosto,
ore 21
Degustazione vino rosso/bianco e percochi.
In Vino maracas (improvvisazione dadaista con percochi, damigiane e percussioni).
Video proiezione: Le cantine-grotte di Montescaglioso.
Sabato 6 agosto,
ore 21
Degustazione di vini lucani nel chiostro della celleraria
La Bandaccia in concerto in piazza Giovanni Paolo II.
Super muros istos angelorum custodiam
(Sopra queste mura c'è la custodia degli angeli)
Le più antiche testimonianze della coltura della vite, nel territorio di Montescaglioso, si rintracciano già nel VII secolo a.C. nell'abitato indigeno di Lama di Mille ove gli archeologi hanno rintracciato testimonianze di coltivazioni e impianti di spremitura delle uve associati spesso all'ulivo. Il vino accompagna i rituali ed i ruoli del mondo antico e costituisce una importante voce della produzione agricola ma anche del paesaggio e dell'organizzazione degli abitati ove lo scavare grotte per conservare soprattutto il vino diviene una pratica costante e ben radicata.
Il nome di Montescaglioso compare per la prima volta nell'anno 893 come Monte Scaviosum, con un evidente richiamo al monte scavato dalle grotte vinarie. Dal secolo XI, con i Benedettini dellíAbbazia di S. Michele, viticultura e produzione di vino, sono quasi uníindustria poiché costituiscono uno dei principali apporti economici alla vita dal monastero.
Nei secoli XI e XII i documenti dei monaci citano vigneti all'Avinella, Madonna La Nova, Murro ed altri numerosi feudi rurali. Tra i secoli XVI e XVII, oliveti e vigneti coprono le colline intorno al paese.
I vini di Montescaglioso sono ritenuti tra i migliori del materano e tra questi spiccano le produzioni dei monaci e del Marchese che hanno anche attrezzato ed organizzato ampie cantine in grotta. Un numero imponente di cavità artificiali, ancora tutte efficienti fino agli anni sessanta del Novecento, si articola nel sottosuolo del paese con un reticolo di grotte su più livelli. I saperi del mondo agricolo sembrano concentrarsi nel microcosmo della cantina ove ogni spazio ha una funzione precisa e certa. Le vasche per la fermentazione sono in prossimità degli ingressi o nel cortile tanto da poter evacuare immediatamente i pericolosi gas prodotti dai mosti. Nelle aiuole del cortile si depositano le vinacccie che produrranno un terriccio grasso e fertile nel quale si pianteranno le erbe che occorrono nella mensa quotidiana. Nella parte più profonda della grotta si pongono le botti e le damigiane protette dal buio e da una temperatura costante. Si scava una cisterna per l'acqua piovana e un pozzo per intercettare l'acqua sorgiva. La porta sarà di legno per non aumentare le temperature interne mentre alcune finestrelle permetteranno una buona areazione.
Il buon cantiniere lascia sempre aperto un varco per le rondini che entrano o nidificano nella grotta: è un buon auspicio ma soprattutto faranno strage di moscerini e insetti. Alcune grotte sono attrezzate con collegamenti trasversali da utilizzare per passare nella cantina adiacente in caso di crollo della propria.
Ad ottobre, infine, il profumo del mosto si propaga dalle cantine ai vicoli segnalando un passaggio cruciale dei cicli agricoli e stagionali in attesa, tra novembre e dicembre, dell'apertura delle prime botti.
In vino maracas
L'ensemble di improvvisazione ruota intorno a Mario Ventrelli e Gianni Rubolino due jazzisti accomunati dalla passione per il suono primigenio della materia. Da questa passione nasce un progetto che si sta sviluppando attraverso il "Gianni Rubolino Open Space" con una serie di concerti nelle miniere di Massa Marittima.
All'interno dell'evento In vino veritas, l'improvvisazione sarà arricchita da due nuovi musicisti: Mauro Maria Venezia, percussionista virtuoso della body percussion, e Jean Louis Roublin, organista classico francese ed esponente del gruppo teatrale Atelier Scène, che terrà a Montescaglioso lo stage Musiques pour l'oeil l'8 e il 9 agosto, e lo spettacolo Celui qui ne connait pas l'oiseau le mange il 14 agosto presso l'Abbazia Benedettina.