
La salute è uno stato precario che non promette niente di buono.
Guido Ceronetti
Duecentodue euro per una visita cardiologica completa, trecentonovantunomilacentoventisettevecchielire, all’ospedale di San Carlo, intramoenia, visita allergologica centoquaranta euro all’ospedale della Madonna delle Grazie, crema lenitiva trentanoveuro farmacia Santospirito, viaggio a Medjugorje euro trecentosettantotto, totale eguale il costo di trenta secondi di fuochi pirotecnici di fattura italiana scoppiati in un botto.
Guarire costa un occhio, per modo di dire, fra medici e medicine.
San Rocco da taumaturgo, guariva gratis; non lo faceva per soldi ma per amore.
Era figlio di regnante e come san Francesco aveva superato l’idea pestifera di ricchezza eterna a tutti i costi. La ricompensa era la gioia per la guarigione del prossimo, indipendente da tariffe e prestazioni. Imponeva la mano con il palmo rivolto verso il basso e toccando magicamente, trasmetteva la fede eliminando la paura che è la causa dell’insorgenza di tante malattie morali e corporali che affliggono l’umanità.
Mi sembra di sentirla la voce sempre roca di san Rocco al suo arrivo in piazza a Monte: Ne pas avoir peur, ne pas avoir peur, non abbiate paura.
La santa devozione, ultimamente, sembra sia tornata ad essere preferita, abbinata ai pellegrinaggi in ospedali e santuari; è la soluzione per chi non ha la possibilità di pagare la cura, naturalmente.
L’assistenza sanitaria pubblica incomincia a mostrare i segni dell’invecchiamento e non ha più la forza per sostenere l’immenso impegno di guarire tutti gli ammalati; forse il sistema si è ammalato anche lui, di una malattia grave, difficile da estirpare, di origine genetica o contratta per lunga frequentazione dell’avida cultura occidentale alla ricerca spasmodica dell’elisir da spacciare per l’ immortalità che non esiste dato che anche Lazzaro dopo essere stato risuscitato, infine rimorì.
Può un malato guarire un altro malato? Può un malato guarire se stesso? Si, si, niente è impossibile, basta credere.
Il contributo per la festa a san Rocco non sarà indolore; sono gli ultimi risparmi sul libretto della banca ma si donano con tutto il cuore perché a Lui siamo votati ed è il nostro sanatore a vita.
Quando c’è la salute è festa.
Si festeggi, dunque!
Si spari, sparatrac.
Giaculatoria
Grande san Rocco,
dall’alto del Carro guardaci con compassione,
dispensaci ogni guarigione;
nei casi estremi l’accettazione
della migliore soluzione,
al Tuo tocco.