e Anita Ekberg all'Eine Festival Italienischer Kultur und Lebensart,
19 giugno – 6 luglio 2003.
Nella celebre Inchiesta Jacini, prima ricognizione nell'Italia agricola postunitaria (1877–1885), il signor Giuseppe Morabito, relatore per il circondario di Monteleone (oggi Vibo Valentia), segnalava che con la pasta filata "si fanno dei cacio-cavalli di varie forme... degli scherzi per bambini come i cavallucci (da cui forse il nome di caciocavallo), delle trecce etc."
Un'usanza che abbiamo ritrovato a San Gregorio Matese e anche in provincia di Messina, a Floresta. A riproporre il formaggio-giocattolo è l'azienda di Massara Vita dove Rocco, Mario e Franco Petrarca allevano un centinaio di mucche, facendo prodotti kosher per gli israeliti, halal per i musulmani. I maialini e i topolini che escono dalle loro mani hanno un unico difetto: sono così vispi che i bambini solo con grande fatica si rassegnano a mangiarli. Troppo incantevoli.
Tipicibi, cibi e prodotti del territorio a cura di Corrado Barberis, presidente dell'Istituto nazionale di Sociologia rurale, in Grand gourmet, rivista internazionale di alta cucina e bien vivre, n. 97, marzo-aprile 2003 .