Licenza Creative Commons

Poveri partigiani

Redazione, 25 aprile 2011, ore 11:00

Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook

Good morning L'Aquila

Mauro Bubbico, 06 aprile 2011, ore 22:00

93-aquila_hemingway
foto Carlo Spera Editore

Le carriole sono il simbolo di una presa di coscienza per testimoniare l'appartenenza e l'affetto degli Aquilani, la speranza e il futuro per noi e per i ragazzi.
www.6aprile.it

Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook

Il campanaccio di San Mauro Forte

Franco Mazzoccoli, 17 marzo 2011, ore 17:00

88-campane_sanmauro

Obbedienti ai comandi del capo squadra che batte per terra un'asta in cima alla quale sono posizionati vari campanelli che segnalano il ritmo da rispettare, che deve avere la stessa tonalità e la stessa cadenza, i partecipanti al corteo prestano attenzione ad emettere un suono cupo, assordante, monotono e ritmico tanto da poter essere paragonato ad un lamento straziante che preannuncia, però, benessere e risveglio. È impressionante la serietà, la compattezza, il rigore, la disciplina di questo esercito che avanza per le vie del paese e che non conosce ostacoli.

Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook

Il carnevale di Montescaglioso

Franco Mazzoccoli, 16 marzo 2011, ore 16:00

87-carnevale_montescaglioso

Un film di Buñuel del 1958, Nazarin, termina con il protagonista, un prete, che percorre una strada polverosa ed assolata dirigendosi verso la prigione, il fallimento e la morte. Una venditrice ambulante lo vede, ha pietà di lui e gli regala un frutto mentre, in sottofondo, in crescendo, ascoltiamo il suono dei tamburi di Calanda, il paese d'origine del regista, dove, durante la settimana santa, un corteo percorre, all'alba, avvicinandosi lentamente, le strade del paese al suono dei tamburi, rievocando la morte di Cristo.

Ogni volta che arriva il martedì grasso a Montescaglioso non posso fare a meno di pensare a quel film e a quel suono. Sin dalle prime luci dell'alba il suono delle campane agitate vigorosamente dai partecipanti al carnevale rimbomba per tutto il paese. Dapprima in lontananza e poi sempre più vicino e fragoroso. È l'inizio della fine del Carnevale.

Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook

Il carnevale di Cirigliano

Franco Mazzoccoli, 13 marzo 2011, ore 11:00

86-cirigliano_tutti

Il carnevale di Cirigliano, di antichissima tradizione culturale risalente al medioevo, è un rito propiziatorio tra il sacro e il profano collegato ai riti della fertilità e al sopraggiungere della primavera. Si rappresentano le stagioni e i mesi dell'anno esaltando per ognuno di essi le colture e le tradizioni.

Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook

Le maschere di Tricarico

Franco Mazzoccoli, 12 marzo 2011, ore 10:00

85-maschere_tricarico1

Nel Carnevale di Tricarico sfilano personaggi che impersonano tori e vacche. Neri con nastrini rossi i primi, bianche con nastrini colorati le seconde. Inquadrati secondo un ordine rigoroso che si rifà alla mandria in transumanza, il corteo è aperto dal massaro, vestito di pelli, con bastone e fucile, impegnato a mantenere l'ordine nella coloratissima sfilata e ad impedire e controllare le intemperanze dei tori.

Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook

Carnuele pecché si' muorto?

Franco Mazzoccoli, 18 febbraio 2011, ore 19:00

77-carnevalevalsinni_bara_tag

77-carnevalevalsinni_bimbocroce

Carnuele, che brutta sorte!
Prima l'allegria e dopo la morte
Lu destinu t'ha cundannete
Ogni anno a murì crepete
Matteo Salvatore 

Secondo la terminologia più accreditata, carnevale deriva dal latino carnem levare, cioè eliminare la carne dopo l'ultimo giorno di Carnevale, il martedì grasso, immediatamente prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. Per prescrizione ecclesiastica il carnevale è collocato fra l'Epifania e le Ceneri, inizia cioè con la prima delle sette domeniche che precedono la settimana santa, la domenica di settuagesima e termina con la vigilia delle ceneri, dura due settimane e due giorni con un breve spazio temporale che va dal giovedì grasso al martedì grasso. Per la Chiesa cattolica il tempo di carnevale è detto anche tempo di settuagesima ed è l'occasione per una riflessione e una riconciliazione con Dio.

Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook

Semel in anno licet insanire

Franco Mazzoccoli, 02 febbraio 2011, ore 23:00

71-ensor2
James Ensor, Le strane maschere (particolare), 1892.

Per Ensor il carnevale non rappresenta solo un avvenimento divertente, l'evasione dalla monotonia quotidiana, ma il racconto di un mondo anarchico e alla rovescia in cui i rapporti politici e sociali vengono ribaltati. Ensor ne mette a nudo l'aspetto ridicolo e assurdo.

Siamo in periodo di Carnevale e intendiamo dedicare all'unica festa in cui è lecito fare pazzie una serie di interventi con scritti, selezioni di articoli apparsi su quotidiani locali negli anni passati, brani di ricerche e di studi, grafica, fotografia e video sulle diverse tipologie di maschere, interventi che saranno proposti a cadenze settimanali fino all'otto marzo, ultimo giorno di Carnevale in cui le manifestazioni spontanee ed organizzate si svolgeranno in quasi tutti i paesi della Basilicata.

18 commenti | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook

Libri al rogo

Mauro Bubbico, 27 gennaio 2011, ore 00:00

68-rogo2

Il primo capitolo del Terzo Reich si apre con un rogo di libri del 1933, l’ultimo si chiude in dissolvenza sui campi di sterminio.
“Là dove bruciano i libri, si finisce con il bruciare anche gli esseri umani” fu la premonizione di Heinrich Heine.
È ciò che accadde. I roghi come le camere a gas: la distruzione dei libri fu il primo passo verso la distruzione degli ebrei, perché la parola stampata è essenziale alla sopravvivenza e all’identità non solo per il “popolo dei libri”.

Aggiungi commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook

La notte dei cucibocca

Mauro Bubbico, 04 gennaio 2011, ore 13:00

56-cucimostro1
Stamponi per il manifesto 2011 (M.B.)

 

56-cucimostro1

 

56-cucimostro1

 

Tremate tremate son finite le abbuffate.
Il cinque gennaio, dalla civiltà agropastorale della Murgia Materana, la sera che precede l'Epifania si svolge una festa dedicata ai bambini. Le origini e le motivazioni si perdono nella notte dei tempi.
Misteriose figure vestite di scuro, mantelli o vecchi cappotti, con in testa un cappellaccio o un disco di canapa da frantoio, il viso incorniciato da folte barbe bianche. Al piede una catena spezzata che striscia sul selciato con un rumore sordo.

1 commento | Stampa | Invia per e-mail | Condividi su Facebook