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Senza via di scampo

Giancarlo Riviezzi, 16 agosto 2012, ore 18:00

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La fuga di Martha (Martha Marcy May Marlene), di Sean Durkin, Usa 2011. Con Elizabeth Olsen (in foto), John Hawkes, Sarah Paulson.

Puoi correre lontano dalle città o dai boschi. Ci sono luoghi della mente, però, da cui non puoi scappare.
Ti infili ne La fuga di Martha come in una trappola: che siano gli anfratti angusti del ricovero di una setta o le ampie vetrate di una magione borghese che danno sul lago, poco cambia, "vivere o morire è la stessa cosa". Non ti è dato scegliere, la vita è un continuo scontarne le conseguenze. Il senso di colpa è un labirinto dalle pareti alte oltre le quali non è consentito sbirciare. Rimani sospeso, non sai mai troppo, non sai mai tutto. Non è importante che tu sappia tutto: "Progettare? È sufficiente esistere".

Habemus histroniem

Franco Mazzoccoli, 02 maggio 2011, ore 13:00

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Francis Bacon, Studio del ritratto di papa Innocenzo X di Velasquez, 1953

Di solito dopo aver visto un film interessante, che ci ha colpito, che ci ha tenuti immobili sulla poltrona del cinema, che ci ha fatto dimenticare del tempo che passava, insomma un film che ci è piaciuto tanto, si ha la tendenza a non parlarne, a rimandare i giudizi per poter meglio assaporare le immagini, i suoni, la recitazione, i movimenti di macchina. Si cerca cioè di conservarne il ricordo per un lungo periodo di tempo prima di esprimere il nostro pensiero.
Questa volta no. Questa volta voglio dire subito cosa penso del film che ho appena visto.
Sono appena uscito da una sala cinematografica completamente deserta che ha accolto nel buio sette persone, compreso me e mia figlia, dove ho potuto godere del più graffiante, del più ironico, del più coraggioso, del più corrosivo, del più dissacrante film di tutta la storia del cinema.
Sto parlando del film di Nanni Moretti Habemus papam.

Federico Fellini nel suo Roma ci aveva illuso nel mostrarci quello che avevamo creduto il limite irraggiungibile della satira sulla chiesa cattolica. La rappresentazione della sfilata di abiti per il clero non aveva mai prima di allora raggiunto punte così alte. Nanni Moretti supera quel limite e ci costringe a ragionare su un uomo, un uomo solo, eletto papa con il terrore di assumere quel ruolo.

Lo sguardo e la mano

Vito Mariano Giosa, 21 aprile 2011, ore 23:00

Presentato il 18 aprile 2011 nell'ambito dell'iniziativa Estetica del virtuale, Potenza.

reFresh è il viaggio in un passato inesplorato, la discesa nelle falde dell'interiorità nel tentativo di afferrare frammenti d'infanzia e, al contempo, di rivivere e redimere reminiscenze di sentimenti e angosce ancestrali. Ricordo e assenza, linearità e affastellamento di immagini, sinestesie mediali prendono forma attraverso lo sguardo e la mano, in una ricerca che si dilata senza risolversi.

Taranto chess je

Redazione, 14 febbraio 2011, ore 04:00

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Taranto questa è
La provincia più inquinata d'Italia, con l'Ilva che produe 8,8% dell'inquinamento europeo da diossina e causa 1.200 decessi all'anno; l'Ilva, primo impianto siderurgico d'Europa, produce dieci milioni di tonnellate di acciaio l'anno ed è attraversato da duecentocinquanta chilometri di ferrovia interna. Un'industria che da quarant'anni distribuisce vita e morte. L'industria siderurgica di Taranto ha causato 180 morti sul lavoro, 8.000 invalidi, 20.000 morti tra cancro e leucemia. Il 97% della diossina prodotta in Italia proviene dall'Ilva di Taranto. Il 78% di tutto il piombo emesso nell'atmosfera nazionale, 32 tonnellate di idrocarburi, il 95% del totale nazionale, 1.300 capi di bestiame abbattuti nel solo 2008 per avvelenamento da diossina.

Taranto chess je
Un documentario pubblicato in dvd della durata di 35 minuti realizzato dai giovani filmaker di Treenet Studios. Alla scoperta della cultura urbana che genera l'hip hop, si imbattono nella figura dello "Sciamano", una delle migliori espressioni della crew tarantina che con i suoi ritmi, un mix di rap, hip-hop e funky, e una scrittura poetica dura, è impegnato in prima fila nel denunciare i problemi che affliggono Taranto: sfruttamento, disoccupazione, emarginazione, corruzione politica, inquinamento.
Il degrado di una città e di un quartiere, Salinella, è raccontato attraverso le testimonianze di residenti che hanno abitato nelle cosiddette saracinesca, abitazioni-garage di 20-30 metri quadri ad alto tasso di umidità, e che sognano di vivere in una vera e propria casa. Storie di miseria, promesse, burocrazia, illusioni.

Buzzurro arricchito

Franco Mazzoccoli, 29 gennaio 2011, ore 13:00

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In questi giorni si parla e si scrive molto del film di Antonio Albanese, uno dei comici più bravi che il nostro bel paese si vanta di avere e del suo personaggio Cetto La Qualunque, ricalcato sulla figura del presidente del Consiglio italiano.
Si è detto che il suo personaggio, con la sua comicità volgare, presuntuosa, arrogante, sia imitazione di titolari di imprese edilizie locali, che sicuramente ognuno di noi conosce: personaggi pieni di sé, intrallazzisti, così cafoni da intercalare nei loro pseudo-discorsi la frase “che cazzo capisci tu”, convinti di poter comprare tutto e che tutte le persone sono acquistabili, “dipende dal prezzo”. Buzzurri arricchiti.

Tango (di esperienze e sentimenti)

Vito Mariano Giosa, 20 gennaio 2011, ore 13:00

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Tango
, che agli albori della computer art e dei videoclip, nel 1983 ha vinto l'Oscar come miglior cortometraggio animato, se pur in bassa definizione, artigianale e con difetti, è forse il lavoro più riuscito e conosciuto di Zbigniew Rybczyński

 

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Una palla finisce all'interno di una stanza vuota attraverso una finestra, un ragazzo entra per raccoglierla. Come in un tango le figure si incontrano, si toccano, si sfiorano, interpretano un'azione della loro vita senza mai uscire di scena e ripetono incessantemente la loro parte come trasportate sul carrello di una fotocopiatrice che va su e giù in un movimento paranoico e sincronico. Trentasei personaggi escono ed entrano con un comportamento ripetitivo, si incrociano per occupare lo spazio stretto di un'unica anonima stanza, dal pavimento di legno e dalla carta da parati blu a motivi geometrici, senza mai scontrarsi, come fossero figure bidimensionali, ritagliate, in azione su un set claustrofobico. Zbigniew Rybczyński ha dovuto disegnare e dipingere circa 16.000 mascherini trasparenti e fare diverse centinaia di migliaia di esposizioni su una stampante ottica. Ci sono voluti ben sette mesi, sedici ore al giorno, per realizzarlo. «Il miracolo è che il negativo durante il processo ha subito un danno minimo – ha dichiarato il regista – e ho fatto meno di cento errori matematici su diverse centinaia di migliaia».

La febbre... degli auguri

Franco Mazzoccoli, 07 gennaio 2011, ore 04:00

Cinema, fantasma dell'attimo. I 102 anni di Manoel de Oliveira

Franco Mazzoccoli, 11 dicembre 2010, ore 04:00

La vita mi ha insegnato tante cose. Una per tutte, che il cinema può essere fatto in tanti modi parlato o muto, spettacolare o sussurrato ma l’essenziale è che nasconda dentro un’emozione e la voglia di raccontare qualcosa a qualcuno. Il momento più bello rimane però quello in cui si spengono le luci e ciò che uno ha cercato di dire viene capito in tanti modi diversi quanti sono gli spettatori davanti allo schermo.  Manoel de Oliveira

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11 dicembre 2010. Una giornata carica di vento sempre più freddo, una tipica giornata invernale in cui il cielo terso a poco a poco si coprirà di nuvole portatrici di neve, si spera. Una di quelle giornate che spingono a stare in casa e che inducono alla riflessione, alla memoria, ai ricordi più belli, alle emozioni, a ciò che si è amato, ammirato, apprezzato.

Capire con il cinema

Franco Mazzoccoli, 06 dicembre 2010, ore 13:00

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Capire con il cinema è il titolo di un libro che raccoglie recensioni su 200 film prima e dopo il ‘68 scritte da Goffredo Fofi ed edito nell’aprile del 1977 nella collana Universale Economica Feltrinelli. Si è preso a prestito questo titolo perché è parso il più indicato per tentare di capire l’evoluzione delle manifestazioni studentesche attuali mettendola in rapporto con le situazioni descritte nel film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto.
Il film in questione, premiato prima a Cannes e poi con l’Oscar al miglior film straniero e con tre Nastri d’argento, esce nel 1970 con la regia di Elio Petri e con l’interpretazione, fra gli altri, di Gian Maria Volonté, Florinda Bolkan e Salvo Randone. Narra del rapporto fra il capo della Squadra Omicidi di Roma e la sua amante Augusta Terzi, uccisa per dimostrare che un garante della Legge e un rappresentante del Potere è al di sopra di ogni sospetto, anche quando, scagionato, si autoaccusa.

Ricomincio da 3-D

Franco Mazzoccoli, 21 novembre 2010, ore 04:00

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È del poeta il fin la meraviglia,
parlo dell’eccellente e non del goffo,
chi non sa far stupir, vada alla striglia!
(La Murtoleide: Fischiate di Giovan Battista Marino)

Da un po’ di tempo non si parla d’altro. Le nuove, recenti, mirabolanti visioni cinematografiche del 3-D, cioè le proiezioni cinematografiche cosiddette tridimensionali. Si elencano le marche dei proiettori con sigle e numeri incomprensibili, si parla e si scrive, come se fossero oggetti provenienti da altri pianeti, di apparecchi capaci di produrre audio “dolby surround subwoofer” tutti rigorosamente “digitali” (la parola chiave del momento) comprese le lampade da proiezione, anch’esse digitali. Una lampada è una lampada, anche se utilizzata per proiezioni! Lo scopo, come è evidente, è, copiando il poeta, quello di stupire e… di incrementare il proprio tornaconto in momenti di crisi monetaria e intellettuale.