L’elenco delle opportunità che si hanno nell’essere handicappati

Pippo Lionni, Fact of Life, Laurence King, 2001
Noi handicappati siamo dei privilegiati. Sapete perché, ah?
Perché a volte ci regalano le terre confiscate ai mafiosi;
perché prendiamo la pensione senza aver fatto mai nulla;
perché abbiamo i parcheggi riservati;
perché andiamo gratis sia cinema che a teatro;
perché, se ad esempio prendiamo i mezzi pubblici, paghiamo il biglietto ridotto;
perché in Olanda, e dico Olanda, il sesso ce lo passa la mutua... e, purtroppo, solo in Olanda;
perché, una volta, almeno, avevamo le insegnanti di sostegno;
perché possiamo far finta di sbandare per toccare impunemente il culo alle donne;
perché a noi, a noi handicappati, ci chiamano con tremila nomi tutti diversi: "invalido", "disabile", "invalido civile", "affetto da deficit motorio", che sembra uno scooter ultimo modello. Addirittura ci chiamano "diversamente abili", che tu stai lì tutta la vita a pensare: ma a che cosa sono abile io? Non potevano spiegarmelo meglio? Eh!
Terrae motus: Irpinia, L'Aquila, Haiti

Un letto all'aperto e, sotto, Le cose rimaste (Mario Cresci, La terra inquieta, Editori Laterza, 1981)

Basilicata, 23 novembre 1980: il terremoto sembra voler cancellare per sempre l'identità di una terra e di una cultura. Questo libro fotografico di Mario Cresci non è solo l'interpretazione del disastro, ma anche il filtro per leggere con la consapevolezza le impronte del passato e le speranze di una civiltà contadina
(dalla quarta di copertina di Mario Cresci, La terra inquieta, Editori Laterza, 1981)
Basilicata vendesi

Stesso amore per il poeta devono aver riposto gli eredi di Vittorio Gambioli, che gli hanno voluto intestare il nome della propria stazione di servizio nella Val d'Agri, dove si trova il più grande giacimento petrolifero italiano su terra ferma.

Ricomincio da 3-D

È del poeta il fin la meraviglia,
parlo dell’eccellente e non del goffo,
chi non sa far stupir, vada alla striglia!
(La Murtoleide: Fischiate di Giovan Battista Marino)
Da un po’ di tempo non si parla d’altro. Le nuove, recenti, mirabolanti visioni cinematografiche del 3-D, cioè le proiezioni cinematografiche cosiddette tridimensionali. Si elencano le marche dei proiettori con sigle e numeri incomprensibili, si parla e si scrive, come se fossero oggetti provenienti da altri pianeti, di apparecchi capaci di produrre audio “dolby surround subwoofer” tutti rigorosamente “digitali” (la parola chiave del momento) comprese le lampade da proiezione, anch’esse digitali. Una lampada è una lampada, anche se utilizzata per proiezioni! Lo scopo, come è evidente, è, copiando il poeta, quello di stupire e… di incrementare il proprio tornaconto in momenti di crisi monetaria e intellettuale.
Segni di libri. Uno

L'estate di San Martino

Questo cielo terso d'inizio novembre è la tavola su cui il sole può disegnarsi la rotta. Giallo su ciano. Il tepore è quello giusto per far asciugare la terra sotto ai cardi, bisogna andar per funghi prima che sia troppo tardi.
Spollo, 27 manifesti in arrivo

Berger&Talleri per Chialab
Si sono tenute a Roma venerdì 12 novembre 2010, nel noto quartiere popolare di San Lorenzo, presso lo spazio Cerere, un ex pastificio adibito a location di eventi, la presentazione e la mostra Spollo Project, 27 manifesti in attesa, un progetto voluto da Marcello Coltellini e curato da Lucia Roscini e Zup Associati con il contributo di Fedrigoni. Trentacinque invitati, ventisette progetti di grandi agenzie, piccoli studi e singoli professionisti (da Dublino a Matera) hanno risposto alla provocatoria richiesta del manifesto "in attesa" di stampa, ciascuno con il proprio sguardo e il proprio modo di affrontare la sfida e far emergere le idee in testa, i progetti finiti in fondo al cassetto.
Musica e cucina

Quale relazione lega la ribollita toscana alla forma musicale della passacaglia, o le olive e i fichi secchi (di cui Platone si nutriva quando viveva in Magna Grecia) alla tecnica del basso ostinato, o i lampascioni sfritti della cucina appulo-lucana alla pizzica? Nessuna, o, se vogliamo, la stessa che lega per i poeti le stelle cadenti alle lacrime o lo scorrere del fiume al fluire della vita.
È l'antico gioco della metafora. E il gioco, molto divertente, consiste proprio nello sforzo da parte del lettore o dell'ascoltatore di legare cose diverse, di cercare relazioni dove non ci sono o non appaiono.
E allora i titoli dei brani musicali possono essere anche stravaganti e provocatori, come: Tre pezzi in forma di pera o Sonatina burocratica di Eric Satie, maestro in questo gioco.
La macchina utile di Antonio Simmarano
La bellezza degli oggetti dipende dalla loro necessità


La filosofia di vita del mondo contadino è tutta basata sul concetto di riuso. Niente si butta e tutto si riutilizza, e in questo modo la vita delle giovani generazioni è assicurata.
Potrebbe sembrare un concetto costruito esclusivamente sulla materia organico; la stessa filosofia di vita è invece applicabile anche alla costruzione di una macchina agricola.
Nel 1985 Antonio Simmarano, agricoltore diretto di Montescaglioso, per praticare l’agricoltura biologica che gli vietava l’uso diserbanti chimici per combattere le erbe parassite, inventò la macchina adatta allo scopo, mettendo insieme parti meccaniche di altre macchine.
L'elenco

Io sono il boss, l’imprenditore,
il proprietario del partito dell’amore.
Io sono il Cesare, leader mondiale,
io sono il papy, l’utilizzator finale.
La Camera è mia, è mio il Senato,
sono io il padrone di Ibrahimovic e Pato.
C’ho banche e banchieri, c’ho case editrici,
c’ho Confalonieri, la Rai, Mediaset, gli attori e le attrici.
È mio Il giornale e il Viminale
e, è naturale, fra tre anni, il Quirinale
finalmente sarà mio, è un fatto personale
magistratura e Corte costituzionale.